Abbiamo toccato già il tema della prevenzione del coronavirus (ormai meglio noto come CoVid19) all’interno delle disposizioni di sicurezza sul lavoro a fine gennaio. Da allora però il numero di infettati in Italia è dilagato, in particolare nel nord, e per quanto finora i due casi sospetti in Umbria si siano rivelati falsi allarmi (soggetti provenienti dalla Lombardia ospitati in strutture di Città di Castello e Assisi rispettivamente) è bene tenere la guardia alta, senza isterismi, e seguendo le indicazioni aggiornate delle autorità competenti.
Atteniamoci quindi alle raccomandazioni ministeriali applicabili in ambiente lavorativo per contenere il rischio di contagio di coronavirus/CoVid19 che riassumeremo come segue:
- La massima attenzione va prestata nel contatto con gli anziani e soggetti con malattie pre-esistenti, quali diabete e malattie cardiache in quanto i più fragili e a rischio di complicazioni serie in caso di contagio (categorie lavorative: operatori al pubblico, assistenti social, badanti, colf).
- La trasmissione da uomo a uomo può avvenire più facilmente dopo un contatto stretto con un paziente infetto (categorie lavorative: operatori sanitari e di cura alla persona, personale di bordo degli aerei);
- Tra i canali di trasmissione: la saliva, tossendo e starnutendo, contatti diretti personali, le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi (categorie lavorative: soggetti a stretto contatto con la clientela).
- Massima attenzione a chi provenga da aree particolarmente interessate dal contagio in Italia e all’estero (su tutti il lodigiano per la prima, Cina, Giappone e Corea per la seconda).
- Rispettare le precauzione igieniche già indicate nel nostro vecchio post integrandole con la raccomandazione di lavare le mani con acqua e sapone per almeno sessanta secondi e in assenza del sapone con soluzione alcolica almeno al 60%. Per le superfici è opportuno ricorrere a disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% (candeggina).
- Chi ha un ecommerce che rivende prodotti provenienti dalla Cina oppure ha una azienda i cui componenti provengono da tale paese può stare tranquillo in quanto non corre rischi sotto questo aspetto (ferme restando le disposizioni già vigenti e le indicazioni riportate sopra);
- Chi ha a che fare per lavoro con prodotti di origine animale o animali provenienti dalla Cina rispetti le strettissime misure vigenti in questo momento e non correrà rischi, idem per i prodotti alimentari di origine animale (carne e caseari);
- Rimandate sino alla completa risoluzione dell’epidemia i viaggi nelle aree a rischio;
- Le mascherine raccomandate sono le FFP3 in quanto garantiscono una efficacia filtrante del 98% (contro il 92% delle FFP2), da notare che per chi ha la barba non garantiscono tutela completa in quanto non riescono ad aderire perfettamente al viso: https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2020/02/24/mascherine-ffp3.html;
La situazione del CoVid19 come avete visto è in continua evoluzione e ci siamo attenuti alle indicazioni della task force sanitaria attiva per l’Umbria valide al momento in cui scriviamo. Per tutti i dubbi ed eventuali segnalazioni rimandiamo al numero verde ministeriale 1500, a quello attivato dalla Regione Umbria (800636363), e ovviamente nei limiti della nostra area di competenza, ovvero quella della sicurezza sul lavoro, ai contatti aziendali di OBIS.