Se nel post precedente abbiamo trattato l’aerazione dell’ambiente di lavoro, stavolta vogliamo occuparci della pulizia delle superfici, altro aspetto che ha aumentato notevolmente la sua importanza all’interno delle direttive sull’igiene nei luoghi di lavoro per via del CoVid19 e della misure di contenimento per evitare i contagi.

Per quanto l’utilizzo obbligatorio di gel igienizzanti per le mani ed eventualmente guanti riducano di gran lunga le possibilità di trasmissione è comunque importante procedere ad una rigorosa pulizia delle superfici al fine di ridurre ancora di più le probabilità di rischio.

Le attività di pulizia e sanificazione sono codificate nella norma UNI 10585:1993 e disciplinate per l’Italia dal decreto 274/1997 nonché per le misure contro il CoVid19 dal decreto ministeriale apposito di maggio di quest’anno, tali operazioni intendono rendere salubre un ambiente tramite le attività di pulizia, di detergenza e/o la successiva disinfezione. Bisognerà concentrare i nostri interventi sulle superfici toccate più di frequente da dipendenti, clienti e collaboratori esterni, ovvero, a titolo di esempio:

  • elementi comuni a qualsiasi tipo di stanza, come porte, maniglie, finestre, vetri, tavoli ed interruttori della luce;
  • per i bagni possiamo citare servizi igienici, rubinetti e lavandini;
  • per gli uffici avremmo scrivanie e sedie oltre a  tastiere, stampanti/scanner;
  • in negozi e supermercati avremmo, tra gli altri, maniglie carrello e dei cestini della spesa;
  • per le autovetture: maniglie passeggeri, comandi, volante, cinture di sicurezza, maniglie delle portiere, tasti e pulsanti apriporta;
  • macchinari di vari tipi di produzione;

L’elenco summenzionato, per quanto indicativo, è per forza di cose inesaustivo, va valutato assieme al responsabile della sicurezza sul lavoro quali superfici rientrino in questo novero a seconda dell’azienda specifica.

Quanto agli strumenti per procedere, bisogna avere cura di usare panni differenti per ogni tipologia di oggetto e superficie, possibilmente in microfibra e inumiditi con acqua e sapone. In seconda battuta si applicherà, sempre tenendo a mente la natura del materiale che stiamo pulendo, una soluzione di alcool etilico con una percentuale minima del 70% del volume oppure con una soluzione di ipoclorito di sodio diluita allo 0,1% di cloro attivo per i servizi igienici e le altre superfici.

Dobbiamo infine assicurarci di areare gli ambienti oggetti di tali pulizie, o alzando l’intensità dei sistemi di ricambio dell’aria o aprendo le finestre, sia durante che dopo l’utilizzo dei prodotti, specie nel caso di detergenti tossici riportati come tali in etichetta.

Siamo a vostra disposizione per valutare le misure adeguate necessarie ad operare la propria attività in sicurezza e nel rispetto delle normative. Potete contattarci via Whatsapp, telefono o email.

× Come posso aiutarti?