Mentre il caldo non accenna a mollare la presa sull’Umbria e continua a permanere il bollino rosso su Perugia e Terni resta oltre i limiti del tollerabile proviamo a considerare un altro aspetto importante del lavoro in condizioni così proibitive: la climatizzazione degli ambienti. Se, come discutevamo nel post precedente, è importante salvaguardare i lavoratori da queste temperature estreme, bisogna fare attenzione a non cadere negli eccessi opposti.

L’INAIL ha stilato un documento intitolato “Corretto utilizzo di apparecchi per la climatizzazione di piccoli ambienti di lavoro” incentrato sulla loro corretta installazione (che ricordiamo deve essere effettuata da ditta specializzata la quale al termine dei lavori deve attestare la conformità dell’installazione stessa come da DM 37/2008) e manutenzione dei climatizzatori proprio per dare alcune indicazioni.

Gli aspetti più critici per la salute dei lavoratori a tal riguardo sono:

  • qualità dell’aria – questo parametro è strettamente legato alla manutenzione del climatizzatore, dei suoi filtri e alla gestione dell’acqua di condensa, che se non correttamente amministrati possono portare al proliferare di funghi, muffe, batteri e virus (si pensi ad esempio alla Legionella o al CoVid). Senza dimenticare poi, specie in locali interrati o seminterrati l’accumulo di gas nocivi come il radon. Pure il tasso di umidità se pende troppo verso gli opposti eccessi (aria secca o troppo umida) può incidere negativamente. L’impianto di condizionamento non sostituisce una corretta aerazione.
  • getti d’aria dei climatizzatori – evitare getti diretti e intensi sul lavoratore. La posizione ideale di installazione è quanto più vicino possibile al soffitto, così si attenua il flusso e l’aria circola meglio. Qualora non sia possibile e si debba installare un modello a parete, prestare attenzione alla posizione degli arredi e delle postazioni di lavoro rispetto al flusso.
  • temperatura – evitare una differenza eccessiva con la temperatura esterna altrimenti il lavoratore potrebbe risentirne entrando e uscendo dagli ambienti. La differenza massima indicata dal documento INAIL è di sette gradi centigradi.

Se avete ancora dubbi vi invitiamo a contattarci per valutare l’approccio migliore nella  vostra azienda chiamandoci al numero 3407920095 oppure scrivendoci all’indirizzo email info@obiettivosicurezzalavoro.com .

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